Come un elenco può rappresentare un efficacissimo Visual Storytelling
Alla base di qualsiasi pubblicità che funzioni, c’è la necessità di trasformare un messaggio visivo in un’idea che veicoli un concetto ed un contenuto . Un esempio è la costruzione del memorial center di Newyork . Sulle pareti di due enormi vasche di marmo nero, sono incisi i nomi di tutte le vittime dell’attentato alle torri gemelle. Non sono morti dei numeri, sono morte delle persone con il loro vissuto, e la loro storia. Questo trasferisce un valore umano enorme ad una scura fontana, trasformandola in un messaggio iconico.
Allo stesso modo pubblicando 100.000 nomi il Times fa una doppia operazione: avvicina la gente che considera lontano e non interessante la morte di una piccolissima percentuale di compatrioti ( in effetti un numero molto piccolo se paragonato alle perdite di una guerra o ai
milioni di morti di epidemie precedenti) a quella di eroi e martiri di una nazione, ed allo stesso tempo trasferisce a questa moltitudine un ruolo di vittime sociali. Questa operazione ha una forte valenza politica, perché se c’è un martire c’è automaticamente un carnefice. Un’attribuzione di responsabilità sottile ma efficace. Un risultato che si ottiene senza dare la possibilità di un contraddittorio. Non si può smentire un dato, soprattutto se caricato di un valore umanitario.